A volte mi chiedono come mai faccio il terapeuta anche in provincia. Di solito rispondo, molto banalmente, “perchè della terapia ne abbiamo bisogno anche in provincia!”. Vorrei però approfondire questo concetto e spiegare cosa vuol dire vivere la salute mentale non solo a Tivoli, dove svolgo la mia attività, ma nei paesi della provincia italiana, che condividono una cultura molto simile tra di loro quando si tratta di terapia e salute mentale.
Incuriosito da questo articolo sulla salute mentale nelle comunità rurali, mi sono reso conto di quanto sia vero il detto “tutto il mondo è paese”.
Lo stigma sulla salute mentale
La cultura di provincia è molto diversa da quella di città. C’è una maggiore coesione, indubbiamente, ma c’è anche un minore ricambio culturale, spesso dovuto alla necessità da parte dei giovani di doversi trasferire nelle grandi città per via della mancanza di lavoro e di risorse.
In molti paesi c’è uno stigma significativo legato alla salute mentale. Questo stigma si manifesta in moltissimi modi, come ad esempio la difficoltà a comprendere ed informarsi sulla salute mentale, stereotipi negativi e supposizioni su persone che hanno difficoltà emotive, ma soprattutto la riluttanza a cercare aiuto o a parlare di tematiche legate alla salute mentale.
Questo stigma poi può diventare una sfida ancor più complicata se la persona appartiene a gruppi di comunità tradizionalmente emarginate, come le persone che si identificano come LGBTQI+ o gli stranieri, in quanto già esposti di loro a discriminazione e stereotipi negativi.
Le persone nei paesi e nei borghi diventano esitanti a chiedere aiuto, perché questi fattori generano la paura che si possa essere giudicati – o ostracizzati – dalla propria comunità. Questo può creare un circolo vizioso di vergogna e paura che rende ancora più difficile per le persone iniziare un percorso per migliorare la propria vita.
Accesso ai servizi
Tutto questo ha fatto si che le persone in provincia spesso cerchino servizi lontano dalla propria comunità, creando quindi il problema dell’accesso alle strutture e della mobilità.
In provincia siamo abituati alla macchina, prima ancora che ai mezzi pubblici. Purtroppo non sempre è uno strumento facilmente accessibile, e spesso le famiglie condividono le automobili, obbligando le persone a dover svelare il motivo per cui devono spostarsi.
Questi problemi purtroppo spesso accentuano il problema della privacy e dello stigma sociale, rendendo difficile accedere ai servizi.
Promuovere il benessere mentale
Si può dire che i problemi di salute mentale di un* ragazz* di provincia sono gli stessi di un* di città, in conclusione, con la differenza che certe caratteristiche della vita di paese possono diventare un ulteriore ostacolo e fonte di stress perché impediscono di affrontare il “discorso salute mentale” e creano stigma.
Tivoli è un paese bellissimo, e fortunatamente ha una mentalità tutto sommato moderna per quanto riguarda i servizi di salute mentale. Non mi sorprende forse allora che molti vengano in terapia da paesi limitrofi.
Durante la pandemia, il governo ha poi introdotto il bonus digitale per portare la fibra anche in provincia, e questo ha reso possibile, a molte persone, beneficiare di servizi come la terapia online.
Ma non c’è dubbio per me che l’unico antidoto per questo stigma sia accendere la conversazione: parlare, incuriosire, anche sfidare se serve, qualsiasi idea e preconcetto ormai superato sulla salute mentale. Educare e creare consapevolezza, promuovere discussioni oneste sulla salute mentale, solo il solo modo per aiutare le nostre comunità a progredire in questo ambito.
Spero che questo articolo ti abbia aiutato. Se vuoi, ti aspetto nel mio studio a Tivoli.